Tartaglia

Niccolò Fontana nasce a Brescia nel 1499 da una famiglia poverissima. Durante la presa di Brescia da parte dei francesi nel 1512 il padre fu ucciso e lui stesso ferito alla mandibola e al palato. Dato per morto, sopravvisse grazie alle cure della madre, ma gli rimase una evidente difficoltà ad articolare le parole. Per questo ebbe il soprannome "Tartaglia" che accettò e lui stesso utilizzò tutta la vita per firmare le sue opere.Egli si occupò di molti e diversi rami della matematica pura e applicata, dall'aritmetica ai problemi di massimo e minimo; nell'opera Quesiti et inventioni diverse (1546) s'interessò anche di balistica e di fortificazioni.A lui si deve la prima traduzione italiana degli Elementi di Euclide (1543) ma è la parte da lui avuta nella scoperta della formula risolutiva dell'equazione cubica generale che lo fa conoscere insieme a Dal Ferro, a Cardano e a Ferrari. Le formule erano allora considerate da molti matematici come un "segreto del mestiere" e non venivano pertanto comunicate, o, per lo meno, non venivano pubblicamente dimostrate. Accadde così che Dal Ferro scoprisse (1515) la formula risolutiva dell'equazione cubica ridotta (cioè priva del termine di 2º grado), escluso il casus irreducibilis.

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La scoperta restò nella cerchia della scuola bolognese: Tartaglia la scoprì venti anni dopo (1535), da solo, stimolato da un "cartello di matematica disfida" di Del Fiore, al quale la formula era pervenuta senza dimostrazione.
Tartaglia confidò la sua scoperta quattro anni dopo (1539) a Cardano, nella speranza di essere da lui introdotto nel mondo accademico: tenne segreta la dimostrazione, e impegnò Cardano a non pubblicare nulla prima di lui. Ma Cardano e il suo allievo Ferrari non solo trovarono in casa di Annibale Della Nave la dimostrazione di Dal Ferro, ma riuscirono a estendere la formula al caso più generale, e a gettare le basi di una teoria generale delle equazioni algebriche. Non decidendosi Tartaglia a pubblicare, Cardano si ritenne libero dall'impegno e nella sua Ars magna (1545) espose i risultati. Ne nacque così una lunga e famosa polemica con Cardano e Ferrari, con lo scambio di ben sei cartelli di disfida.
Muore a Venezia nel 1557.

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